Maria Palet

Da piccola Maria Palet amava andare nel patio del nonno a mangiare pane con il cioccolato e a trasformare le coperte in accampamenti, le sedie in macchine speciali e oggetti antichi in apparati provenienti dal futuro. Lì è nato il suo amore per i libri e i racconti in immagini, che ne hanno fatto un’illustratrice di professione. In Spagna ha illustrato nel 2014 Festes i Tradicions Catalanes e nel 2015 Roba Estesa, entrambi pubblicati dalla casa editrice Editorial Comanegra. Nel 2017 illustra i racconti della collezione Els Genial per l’editore catalano Publicacions de l’Abadia de Montserrat, e sempre nello stesso anno Adéu amic La llegenda de Sant Jordi per Nowordbooks. Inoltre collabora con l’Associazione no profit spagnola Mbolo che si dedica allo sviluppo sociale, umano e sostenibile delle comunità del Senegal-Gambia e all’integrazione dei migranti africani in Spagna.


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dietro le quinte…

Cosa ha significato per te lavorare a Giochiamo?

La libertà di inventare una storia e trasformarla in un racconto, è la prima storia propria che illustro.

Ti ha suscitato qualche emozione particolare? In caso, ti andrebbe di raccontarci?

Disegno sempre partendo dall’emozione, di un ricordo, di una paura, della nostalgia, della illusione… Giochiamo è un insieme di tutto ciò, perché parla dell’amicizia e di tutte le cose che comporta. Se dovessi relazionarlo con qualche emozione direi la gratitudine di sentirmi fortunata ad avere amici.

Ci sono stati momenti di difficoltà, e anche di fluidità, nel tuo processo creativo?

Sì, sempre! Credo che Giochiamo sia l’unica storia che non ha sofferto di nessun momento di crisi creativa; è una storia semplice e l’ho pensata più per me che per qualcun altro, non avevo la pressione di disegnare per qualcuno, è più difficile; ho raccontato una storia perché sì, senza nessun obiettivo concreto, credo che per questo è stato tanto facile.

Quali sono le pagine a cui sei più affezionata e perché?

Senza dubbio la 6! perché i protagonisti della storia si sono già incontrati e hanno creato il loro nido di “amicizia”, si proteggono e si amano. Mi piace anche la pagina 9 per la sua esspressività.

Come è stato lavorare con le Pulci Volanti?

Un regalo! Ho incontrato le piccole pulci a Bologna, mostrai loro alcuni lavori e si innamorarono di questa storia, siamo state 3 ore ammirando illustrazioni, parlando del settore e condividendo il nostro amore e passione per le storie. Sono persone molto speciali e amabili, come la stessa casa editrice.

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