Anita Barghigiani

Da bambina le piaceva dormire avvolta fino alla testa nello scialle bianco della mamma, sentire l’odore di segatura nella casa dei nonni e andare al mare a costruire enormi castelli di  sabbia con il babbo. L’amore per le immagini e il disegno sono nate e cresciute assieme a lei. Laureata nel 2011 in scenografia, ha lavorato come scenografa, fino a diplomarsi nel 2015 in illustrazione. Da illustratrice ha collaborato con Amnesty International, Arci, Libera. Fra le sue pubblicazioni troviamo Nonno mi racconti una storia?, Fiabe di Natale, Le più belle storie di Natale dal Mondo e Sei fiabette di Natale. Dal 2018 collabora e pubblica anche con molte case editrici estere, soprattutto americane, inglesi e coreane.


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dietro le quinte…

Cosa ha significato per te lavorare all’albo illustrato Come soli segreti?

E’ stata un’esperienza bellissima. Quando ho letto il testo ho pensato che fosse davvero adatto al mio stile illustrativo, mi sono immedesimata moltissimo nel racconto di Cristiana.

Questo lavoro ti ha suscitato qualche emozione particolare? In caso, ti andrebbe di raccontarci?

Si, assolutamente. Penso che l’emozione più bella sia stata ritrovare le sensazioni dell’infanzia  quando anch’io, come Frida e Jamal, custodivo i miei tesori proteggendoli, nascondendoli, costruendo interi mondi intorno ad essi.I miei preferiti erano gli scarti di falegnameria nella bottega di mio nonno e i bottoni nella stanza del cucito di mia nonna. Ogni volta che ne trovavo uno mi nascondevo sotto al tavolo della cucina dove su un “ripiano segreto” li custodivo con cura. E’ stato davvero bello illustrare un libro che parla di questo!

Ci sono stati momenti di difficoltà, e anche di fluidità, nel tuo processo creativo?

Inizialmente non è stato semplice immaginare il mostro. Come fare a disegnare qualcosa che può essere  così tante cose diverse? Poi in realtà , quando ho smesso di pensare alla forma, anche questa parte è diventata fluida. In generale tutto il processo creativo è stato molto scorrevole e soprattutto molto piacevole.

Quali sono le pagine a cui sei più affezionato e perché?

Onestamente non ho una pagina alla quale sono più affezionata, sicuramente però illustrare il luogo segreto condiviso da tutti i bambini alla fine è stato davvero molto divertente.

Come è stato lavorare con le Pulci Volanti?

Non è facile instaurare un rapporto così aperto con un editore, soprattutto creare uno scambio di idee, sinergie e impressioni continui. Con le Pulci invece è stato proprio così!Per quanto mi riguarda è stata un’esperienza molto bella e formativa. Credo che il tipo di lavoro che faccio venga davvero sublimato quando viene svolto attraverso collaborazioni come questa!

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